Dighe di rilievo
Le maggiori dighe Italiane e le loro caratteristiche.
Dighe di rilievo
Diga di Place Moulin (Aosta)
Considerata una delle dighe più alte d’Europa con i suoi 155 m di altezza sbarra il T. Buthier nell’alta valle di Bionaz, in Valle d’Aosta. Realizzata tra il 1961 e il 1965 con struttura ad arco-gravità ha oltre 150 punti di monitoraggio.
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Diga di Castello (Cuneo)
La diga di Castello è di tipo murario a gravità, in muratura di pietrame e malta di cemento (definizione secondo il D.M. 26.06.2014: a.1.1). Il serbatoio creato dalla diga ha come finalità la produzione di energia elettrica nella centrale di Casteldelfino, dove le portate vengono convogliate mediante galleria di derivazione lunga 2.600 m. L’attuale gestore dello sbarramento è Enel Green Power.
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Diga di Sampeyre (Cuneo)
Lo sbarramento è classificabile come una diga di calcestruzzo a gravità ordinaria (definizione secondo il D.M. 26.06.2014: a.1.1). Viene utilizzato per la produzione di energia idroelettrica. L’attuale gestore dello sbarramento è Enel Green Power.
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Diga di Sabbione (Verbano-Cusio-Ossola)
Questo sbarramento è caratterizzato da uno schema particolarmente raffinato: si tratta di una diga a speroni, un tipo di diga a gravità alleggerita sviluppato nella prima metà del XX secolo dall’ing. Claudio Marcello, in cui i materiali vengono sfruttati al meglio per limitare l’uso di calcestruzzo.
La diga si trova nel Nord del Piemonte, nel territorio comunale di Formazza (VB), a circa 1 km di distanza dal confine svizzero.
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Diga di Alpe Gera (Sondrio)
La diga di Alpe Gera è situata nel comune di Lanzada (SO), in alta Valmalenco, nelle Alpi Retiche. Lo sbarramento, costituito da una diga massiccia a gravità in calcestruzzo, è lungo 530 metri e alto 160 metri (174 metri ai sensi del D.M. 24.3.1982), come un grattacielo di 53 piani, con un volume totale di circa 1.700.000 metri cubi sufficienti a contenere il Duomo di Milano (alto 108 metri).
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Diga del Molato (Piacenza)
È una diga a gravità alleggerita caratterizzata dalla presenza di imponenti speroni, tra i quali si sviluppano, e nei quali si impostano, voltine a tutta altezza atte a supportare la spinta dell’acqua invasata. La facciata verso valle, caratterizzata da una sequenza di immensi vuoti, interrotti da archi in successione, risulta così altamente monumentale.
Opera dall’architettura suggestiva che consente l’accumulo delle acque del torrente Tidone per l’irrigazione dei terreni della Val Tidone e della Val Luretta, la regolazione delle stesse per la difesa dei territori di valle, consentendo anche la produzione di energia elettrica. La diga costituisce inoltre un potenziale centro di attrazione turistica della vallata.
Il coronamento della diga del Molato è, in fasce orarie diurne, aperto al passaggio pedonale pubblico ed è meta di migliaia di visitatori tra famiglie, scolaresche e gruppi interessati alla storia e alle importanti funzioni di questo sbarramento.
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Diga di Ponte Cola (Brescia)
Situata nel comune di Gargnano (BS), la diga di Ponte Cola sbarra le acque del torrente Toscolano, immissario del lago di Garda, creando il lago di Valvestino, chiamato come l’omonima valle. Lo sbarramento è un imponente struttura in calcestruzzo “a cupola” realizzata nel biennio 1960 – 1962 che, grazie ai suoi 122 metri di altezza e al suo sviluppo di 282,45 metri al coronamento, crea un invaso di 52 milioni di metri cubi d’acqua utilizzato per la produzione di energia elettrica.
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Diga Malga Bissina (Trento)
L’opera è ubicata nella Provincia Autonoma di Trento, all’ingresso della suggestiva Val di Fumo e ai piedi dell’Adamello.
Lo sbarramento è molto ben inserito nel contesto ambientale che lo ospita grazie anche alla sua particolare struttura che lo rende suggestivo e molto apprezzato anche dai turisti. Si tratta infatti di una diga in calcestruzzo a gravità alleggerita a vani interni “tipo Marcello”, dal nome dell’ingegnere italiano che ideò questo particolare tipo di diga.
L’omonimo lago artificiale formato dalla diga ha un volume di circa 61 milioni di m3 d’acqua e viene utilizzato per produrre energia elettrica nella centrale di Malga Boazzo.
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Diga di San Valentino (Bolzano)
La diga di S. Valentino, ad uso idroelettrico, ha dato origine al lago artificiale più capiente della provincia dell’Alto Adige; ha infatti una capacità di 112 miliardi di litri.
È una diga in terra di notevoli dimensioni, con imponenti opere di scarico superficiali costituite da tre pozzi (calici) con una capacità di evacuazione massima totale di 859.000 litri al secondo. È situata ad una altezza di 1501,80 m in un’area di notevole pregio paesaggistico.
Il lago è oggi meta di kite-surfer provenienti da tutt’Europa grazie al vento che spira costante sul sito e che ha permesso la nascita di una scuola di kite-surf sulla sponda sinistra del lago.
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Diga di Ravedis (Pordenone)
La diga di Ravedis, imponente sbarramento in calcestruzzo del tipo a gravità ordinaria, sbarra il torrente Cellina in località Ponte Ravedis nel Comune di Montereale Valcellina in provincia di Pordenone.
La diga, il cui progetto preliminare risale al 1974, è stata realizzata a partire dal 1984 in quattro fasi successive terminate nel 2007 con l’avvio degli invasi sperimentali. La diga è stata progettata e realizzata per la prevalente finalità di LAMINAZIONE (attenuazione) delle onde di piena del torrente Cellina. Per tale prioritaria finalità la diga è stata concepita con due imponenti scarichi di fondo capaci di scaricare ognuno una portata massima di circa 700 m3/s e consentire, nel caso di avverse condizioni metereologiche, un rapido e controllato svaso del serbatoio al fine di rendere disponibile il volume di invaso per la laminazione della eventuale onda di piena.
Per disciplinare l’utilizzo antipiena del serbatoio artificiale di Ravedis la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia con Delibera n.514 del 21 marzo 2014 ha adottato il Piano di laminazione preventivo che ha permesso in tempi recenti (ad es. tempesta Vaia di fine ottobre 2018, evento di piena di inizio dicembre 2020) di laminare le piene del torrente Cellina, riducendo gli effetti a valle e proteggendo l’abitato di Pordenone
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Diga di Nuraghe Arrubiu (Cagliari)
«La Sardegna è la terra classica della coesistenza paradossale della siccità e delle paludi. Il suo problema idraulico è assolutamente tipico. Le piogge, più che scarse, vi sono terribilmente irregolari. … La mancanza di nevi, il disboscamento e la generale impermeabilità dei terreni elevati … si aggiungono alla accennata e più generale causa di irregolarità, con effetti imponenti. … In nessun luogo forse è più necessaria la correzione del regime idraulico mediante serbatoi. Fortunatamente, la natura sembra averci pensato. Cause non chiare hanno operato nel senso di creare condizioni orografiche particolarmente favorevoli alla sistemazione di laghi artificiali. … Comunque sia, è indiscutibile la maggiore facilità con cui si possono creare in Sardegna dei grandi serbatoi, in confronto a quanto accade in continente». [G. Dolcetta, L’impianto del Tirso ed i serbatoi in Sardegna, 1921].
Ad oggi, molti dei grandi invasi immaginati e studiati dagli eminenti protagonisti della rinascita infrastrutturale ed economica dell’Isola dei laghi (tra tutti l’Ing. Angelo Omodeo e l’Ing. Giulio Dolcetta, che qui operarono nei primi decenni del '900) sono una realtà consolidata. Uno dei più importanti, e forse il più importante, è quello formato dalla diga di Nuraghe Arrubiu, sul medio Flumendosa. La diga fu realizzata negli anni 1953-59, su progetto dell’Ing. Filippo Arredi, dalla Società Italiana per Condotte d’Acqua.
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Diga di Vagli (Lucca)
La diga di Vagli costituisce un esempio di diga a gravità rialzata, in quanto è stata costruita mediante il rialzamento di una prima diga a gravità di altezza minore. La diga di Vagli costituisce inoltre lo sbarramento principale del sistema di invasi a scopo idroelettrico presenti nel bacino idrografico del fiume Serchio.
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Diga di Bilancino (Firenze)
La diga di Bilancino costituisce un esempio di diga in terra con nucleo di tenuta interno ed è caratterizzata dalla particolarità planimetrica del rilevato di sbarramento che risulta in parte rettilineo ed in parte arcuato. L’invaso formato dalla diga di Bilancino costituisce una importante riserva idrica per la città di Firenze e risulta, in termini di volume invasato, uno dei due maggiori laghi artificiali della Regione Toscana, assieme all’invaso della diga di Montedoglio sul fiume Tevere.
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Diga di Ridracoli (Forlì)
La diga di Ridracoli costituisce un importante esempio di diga ad arco-gravità di dimensioni rilevanti, che si caratterizza per una moderna concezione strutturale e costruttiva. La diga è dotata di una elevata capacità di scarico ed è controllata da un esteso sistema di monitoraggio con funzionamento in tempo reale.
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Diga di Talvacchia (Ascoli Piceno)
Diga muraria ad arco gravità. Il bacino sotteso dalla diga viene utilizzato per la produzione di energia elettrica nella centrale di Capodiponte, dove le portate vengono convogliate mediante una galleria di derivazione in pressione lunga circa 3,0 km, e successiva condotta forzata.
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Diga di Carmine (Salerno)
Il lago che, insieme a quello della diga sull’Alento (Piano della Rocca) fornisce il servizio irriguo e potabile al Cilento. Ha anche un utilizzo idroelettrico.
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Diga di Nocellito (Salerno)
Per quanto piccola, la diga, con il suo invaso, contribuisce alla fornitura idrica per l'importante rete di Vallo della Lucania.
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Traversa di Ponte Annibale (Caserta)
Situata poco a monte della storica città di Capua (CE), quest’opera consente di utilizzare la grande portata del fiume Volturno per la produzione di energia ed inoltre fornisce l'acqua per l’irrigazione di una vasta area agricola del territorio casertano.
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Diga di Pertusillo (Potenza)
Uno spettacolare esempio di diga ad arco-gravità (lo stesso tipo della famosa diga di Hoover, in USA), nel panorama della valle dell’Agri
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Diga di Monte Cotugno (Potenza)
La diga in terra più grande d’Europa, cuore pulsante di uno dei più importanti schemi idrici del Sud.
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Diga di Cecita (Cosenza)
La diga ad arco gravità di Cecita, nel cuore della Sila Grande, è stata realizzata fra il 1955 e il 1956 e forma il più grande invaso della Calabria. È utilizzata per la produzione idroelettrica nelle due centrali di Mucone I e II salto.
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Diga di Nocelle (Cosenza)
La diga di Nocelle è una delle più antiche dighe in terra zonata, costruita alla fine degli anni ’20 nell’altopiano della Sila, in un contesto ambientale unico. Le acque del lago Arvo sono derivate mediante una galleria di collegamento e utilizzate nel bacino dell’Ampollino per produzione idroelettrica.
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Diga di Trepidò (Cosenza)
La diga di Trepidò è stata realizzata alla fine degli anni ’20 nell’altopiano della Sila e forma il lago Ampollino che è il serbatoio principale dell’asta del Neto per la produzione idroelettrica nelle centrali di Orichella, Timpagrande e Calusia.
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Diga del Menta (Reggio Calabria)
La diga del Menta, in rockfill con manto impermeabile di tenuta, sorge sull’Aspromonte a 1.400 m di quota. Le acque sono utilizzate per l’approvvigionamento potabile della città metropolitana di Reggio Calabria; lo schema prevede anche l’utilizzo idroelettrico a monte dell’adduzione potabile.
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Diga Don Sturzo (Enna)
La diga, dedicata al sacerdote e grande statista siciliano Don Luigi Sturzo, è a scopo prevalentemente irriguo e ubicata al confine tra la Provincia di Enna e Catania, a cavallo dei territori comunali di Aidone (EN) e Ramacca (CT). Lo sbarramento intercetta i deflussi del fiume Gornalunga, con un bacino imbrifero diretto di 170,6 km2, e quelli derivabili dal fiume Dittaino, con un bacino allacciato di ulteriori 286,9 km2, determinando il Lago di Ogliastro.
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Diga di Rosamarina (Palermo)
Ubicata nel contesto della valle del San Leonardo in prossimità dell’abitato medioevale di Caccamo, in Provincia di Palermo, sbarrando il fiume San Leonardo a circa 6 km dalla foce, la diga, con un bacino imbrifero sotteso di circa 500 km2, determina l’omonimo lago che spicca perché ben inserito nel paesaggio.