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Direzione generale per le dighe
e le infrastrutture idriche

Dipartimento per le opere pubbliche, le politiche abitative
e urbane, le infrastrutture idriche e le risorse umane e strumentali
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  • Piani e Programmi

    Pianificazione e programmazione degli interventi sulle infrastrutture idriche

  • Protezione civile

    La Direzione Generale fornisce dati, supporto e assistenza tecnica agli organi competenti in materia di protezione civile in occasione di scenari di allertamento o di emergenza che coinvolgano la sicurezza delle dighe, nonché per i Piani di laminazione previsti dalla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 febbraio 2004 e successive modifiche e integrazioni

    La Direzione, nell’ambito dell’assetto organizzativo e funzionale del sistema di allertamento nazionale, statale e regionale per il rischio idrogeologico e idraulico ai fini di protezione civile, come strutturato dalla predetta Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 febbraio 2004, è Centro di competenza esclusiva nell’ “attività di supporto alla rete dei Centri Funzionali per l’analisi dei fenomeni idrologico-idraulici connessi alla presenza di sbarramenti, l’individuazione di indicatori di rischio idraulico-idrologico delle dighe e la predisposizione di un modello in tempo reale per la valutazione dei rilasci attraverso gli scarichi, anche con particolare riguardo al monitoraggio delle grandi dighe in tempo reale riguardante gli aspetti di sicurezza idraulica previsti dalla legge 139/2004”.

    La normativa di settore disciplina in modo ampio e dettagliato le competenze e le azioni della Direzione Generale nella prevenzione degli eventi calamitosi nei territori vallivi e nella gestione delle emergenze dovute ad eventi di piena naturali o a fatti accidentali (sisma, collasso, incidenti o situazioni di pericolo) da cui possa derivare la fuoriuscita repentina di acqua dall’invaso.

    A questo riguardo, non solo la Direzione esercita il più attento controllo sulla sicurezza statica, idraulica, sismica e funzionale delle opere di ritenuta fin dal loro concepimento, ma vigila, anche con specifiche ispezioni dei propri tecnici, sul comportamento statico-deformativo e sullo stato manutentivo e gestionale delle opere, e sull’applicazione delle disposizioni normative finalizzate alla prevenzione dei rischi che possono aversi nei territori di valle per effetto della presenza di una diga. Compete infatti alla Direzione di curare che lungo gli alvei a valle delle dighe siano installati cartelli monitori di tipo unificato “segnalanti il pericolo di piene artificiali, anche improvvise, per manovre degli organi di scarico”, e che ogni diga sia provvista di una sirena destinata ad entrare in funzione “esclusivamente per manovre di apertura volontaria degli organi di scarico per avvisare dell’arrivo dell’onda di piena le persone eventualmente presenti nell’area immediatamente a valle dello sbarramento e nelle zone dell’alveo adiacenti gli sbocchi degli scarichi”. La Direzione, inoltre, promuove e acquisisce gli studi sulle conseguenze che avrebbero sui territori di valle le manovre eccezionali degli organi di scarico della diga e l’ipotetico crollo della diga stessa, e sulla valutazione della massima portata scaricabile a valle che rimanga contenuta in alveo, o meglio nella “fascia di pertinenza fluviale”.

    Una volta acquisiti gli studi e le valutazioni predette, risultano definiti, con sufficiente approssimazione, degli scenari di rischio che dovranno costituire la base conoscitiva e documentale per la redazione del “Piano di emergenza della diga” (PED) da parte delle Autorità di protezione civile, a tutela delle popolazioni e infrastrutture esposte alle diverse ipotesi di rischio.

    Compete poi alla Direzione definire, sulla base delle disposizioni normative, le modalità con cui il Concessionario/Gestore dovrà non solo esercire la diga in sicurezza secondo un piano di attività dettagliato nel “Foglio di condizioni per l’esercizio e la manutenzione” (FCEM), ma anche gestire le eventuali emergenze, garantendo all’occasione la presenza qualificata in loco di tecnici qualificati, diramando alle Autorità di protezione civile ed altri soggetti coinvolti gli avvisi sull’evolversi della situazione e sulle manovre di apertura degli organi di scarico eventualmente previste ed eseguendo infine le manovre di scarico necessarie anche in applicazione del “Piano di laminazione”, ove adottato ai sensi della citata Direttiva P.C.M. 27 febbraio 2004. Le attività del Concessionario/Gestore, della stessa Direzione Generale e delle Autorità di protezione civile in occasione delle emergenze sono pianificate nel “Documento di protezione civile”, uno specifico allegato del FCEM, pure redatto dalla Direzione sulla base di quanto previsto dalla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 luglio 2014 (c.d. Direttiva Dighe).

    Data aggiornamento: 10/01/2022

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