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Direzione generale per le dighe
e le infrastrutture idriche

Dipartimento per le opere pubbliche, le politiche abitative
e urbane, le infrastrutture idriche e le risorse umane e strumentali
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  • Piani e Programmi

    Pianificazione e programmazione degli interventi sulle infrastrutture idriche

  • Diga di San Valentino (Bolzano)

    La diga di S. Valentino, ad uso idroelettrico, ha dato origine al lago artificiale più capiente della provincia dell’Alto Adige; ha infatti una capacità di 112 miliardi di litri.

    È una diga in terra di notevoli dimensioni, con imponenti opere di scarico superficiali costituite da tre pozzi (calici) con una capacità di evacuazione massima totale di 859.000 litri al secondo. È situata ad una altezza di 1501,80 m in un’area di notevole pregio paesaggistico.

    Il lago è oggi meta di kite-surfer provenienti da tutt’Europa grazie al vento che spira costante sul sito e che ha permesso la nascita di una scuola di kite-surf sulla sponda sinistra del lago.

    diga di san valentino

    Inquadramento


    La diga di San Valentino è situata in provincia di Bolzano, in alta Val Venosta ed in prossimità della frazione di San Valentino alla Muta, a circa 110 km da Bolzano. L’invaso, noto come Lago di Résia, dista circa 3 km dal confine con l’Austria, definito in corrispondenza del Passo di Résia. Originariamente nella zona erano presenti 3 laghetti che, in seguito alla costruzione della diga divennero due. Il lago settentrionale – Lago di Résia - sbarrato dalla diga di San Valentino e il lago meridionale – Lago di San Valentino alla Muta – naturale e sovralzato dal 1960 dalla traversa del Lago della Muta.

    Geologia


    I terreni di fondazione della diga sono costituiti da un deposito alluvionale di notevole spessore (circa 150 m) di materiali sabbiosi e argillosi con inclusioni di ghiaie e massi anche di grosse dimensioni. Il deposito ha permeabilità medio/bassa e la diga è fondata sulla conoide di deiezione di natura morenica-alluvionale discendente dal fianco sinistro della valle, costituita in prevalenza da elementi calcarei e da elementi silicei da disfacimento di arenarie.

    Nella sezione longitudinale d’imposta, al di sotto del livello naturale dell’Adige, fu accertato un solco vallivo antico nella roccia a quota 1450,0 m. s.l.m. a cui fa seguito verso sinistra un rialzo del profilo prima che questo si immerga in profondità. Sostanzialmente le condizioni di imposta in destra sono di appoggio per breve tratto su affioramenti di rocce scistose e fino alla sponda sinistra sono di appoggio sulla conoide.

    Tutti i pendii più accentuati risultano coperti da una folta vegetazione di conifere, quelli più dolci coltivati a prati che intervallano i boschi.

    Caratteristiche


    La diga è del tipo zonato con nucleo centrale di materiali prelevati dalla conoide di sponda sinistra addizionati con bentonite. Lo spessore in testa del nucleo è di 2,60 m; i paramenti nella parte superiore hanno scarpa di 1/10 e verso la base di 1/3 per abbracciare il taglione di calcestruzzo che si immorsa nel terreno di fondazione per circa 22 m massimi.

    Il nucleo si prolunga a tappeto verso monte per una lunghezza di 10 m e spessore di 2,50 m. Per i rinfianchi sono stati impiegati sempre i materiali della conoide con esclusione degli elementi superiori a 150 mm. Si può confermare che le limitate differenze tra i materiali che costituiscono la diga (nucleo e rinfranchi), ne assimilano il comportamento a quello di una diga omogenea. Sull’imposta del rinfianco di valle è disposto un filtro rovescio a cinque strati per uno spessore complessivo di 1,90 m, costituito da tre strati di spessore di 0,30 m (sabbia fine – sabbia - ghiaietto) e da due strati superiori di pietrisco e pietrame da 0,50 m ciascuno. Il taglione di calcestruzzo per la tenuta in fondazione, profondo 22 m, è costituito da elementi di 2,50 o 3,00 m di spessore costruiti a pozzo e giuntati con miscele di materiali fini con bentonite. Nella parte superiore del taglione è ricavato un cunicolo d’ispezione che corre su buona parte dello sviluppo longitudinale della diga. Una serie di iniezioni sono state eseguite per migliorare la tenuta del taglione sia lungo lo stesso che nel terreno sottostante per circa 30 m.

    Il coronamento diga, posto alla quota 1501,80 m s.l.m., è largo 7 m ed ha uno sviluppo di 466,75 m. Il volume di materiali costituenti il rilevato complessivamente è di circa 550.000 m3. Il paramento di monte ha pendenze decrescenti dall’alto al basso da 2/1 a 5/1 ed è protetto da lastre di calcestruzzo rettangolari. Il paramento di valle, inerbito, ha pendenze da 2/1 a 2,5/1, interrotto da due banchine di m 2,50. Il piede di valle è costituito da un grosso manufatto di pietrame della larghezza in testa di circa 21 m, realizzato con i materiali della conoide maggiori di 150 mm. Il sistema drenante costituito dal filtro orizzontale è dotato di una rete di cunicoli e muretti di raccolta delle filtrazioni. Un cunicolo trasversale di accesso attraversa la diga dal piede di valle fino al cunicolo longitudinale d’ispezione in testa al taglione.

    Opere di scarico


    Sono costituite da scarico di superficie, di alleggerimento e di fondo

    Lo scarico di superficie è costituito da tre sfioratori circolari a pozzo (calici), parzialmente emergenti dal terreno, allineati in prossimità della sponda destra del lago in vicinanza della diga. Il diametro del 1° e del 2° calice è di 24,7 m; quello del 3° calice di 20,6 m. Gli scarichi profondi sono anch’essi ubicati in sponda destra.

    Il 1° Scarico di alleggerimento con imbocco a quota 1472 m s.l.m., è costituito da una tratta di galleria subcircolare del diametro di 3,3 m dove è ubicato un pozzo di manovra con due paratoie in serie delle dimensioni di 2,20 x 3,30 m2.

    Il 2° Scarico di alleggerimento, con imbocco a quota 1472,5 m s.l.m., intercettato da due paratoie piane in parallelo di 2,50 x 5,00 m2.

    Lo scarico di fondo è costituito dalla galleria circolare in pressione che nella maggior parte del suo sviluppo è in comune con la derivazione dal serbatoio ed è intercettata da due paratoie piane in serie da 2,30 x 3,00 m2.

    Principali dati delle opere di scarico:

    Portata esitata con livello nel serbatoio alla quota 1499,65 m s.l.m. (massimo invaso):

    • dallo scarico di superficie (calici) 859,00 m3/s

    Portata esitata con livello nel serbatoio alla quota 1498,10 m s.l.m. (massima regolazione):

    • dal 1° scarico di alleggerimento 127 m3/s
    • dal 2° scarico di alleggerimento 464 m3/s
    • dallo scarico di fondo 69 m3/s

    Opere di derivazione


    L’opera di derivazione principale è costituita da una galleria in pressione, avente diametro di 3,3 m per i primi 450 m di lunghezza, e di 3 m per il rimanente tratto, lunga circa 12,2 Km.

    Fra le progressive 1.820 e 1.850, la galleria è interrotta da un ponte canale per l’attraversamento del fiume Adige. La derivazione è costituita inizialmente da un canale a pelo libero, parte all’aperto, parte in galleria e di seguito da un tratto di galleria in pressione, un tratto di tubazione metallica in pressione ed infine un tratto di tubazione in cemento armato in pressione. Nella sua parte finale la tubazione può ricevere anche le acque dalla stazione di pompaggio del Lago della Muta, posto poco a valle della diga di San Valentino, regolato da una seconda diga detta “del Lago della Muta”, di modeste dimensioni e in muratura, con ciglio sfiorante a quota 1448,8 m s.l.m. Nella galleria di derivazione confluiscono anche le portate degli affluenti di sinistra Adige, rii Puni e Saldura. Al termine della galleria di derivazione principale vi è un pozzo piezometrico, a valle del quale inizia la condotta forzata, in tubazione d’acciaio saldata, cerchiata nel tratto inferiore, posata in una galleria percorribile. Il diametro della condotta forzata varia da 2,6 a 2 m; la sua lunghezza totale è di circa 1.075 m.

    La portata derivabile è di 18 m3/s.

    Monitoraggio e controlli


    Il monitoraggio della stabilità della diga avviene grazie ai controlli di:

    • spostamenti planimetrici: mediante misure di collimazione di mire mobili poste sul coronamento;
    • spostamenti altimetrici: mediante misure di livellazione di capisaldi posti sul coronamento e sulla prima banchina di valle e di teste assestimetriche poste a monte e sul coronamento;
    • assestamenti del rilevato della diga: mediante livellazione delle teste di numerose colonne assestimetriche indipendenti poste a monte, sul coronamento e a valle;
    • livelli piezometrici e sottopressioni: mediante piezometri e pozzi filtranti in diga e a valle della stessa;
    • perdite del sistema drenante: mediante punti di misura nei cunicoli e stazioni di misura a valle diga;
    • temperatura aria e acqua, livello di invaso, pioggia, manto nevoso, spessore del ghiaccio; 
    • fessurazioni sulle pareti dei cunicoli: mediante deformometri removibili.

    Lavori


    In seguito alla costruzione della diga fu sommerso l'originario paese di Curon Venosta, di cui è rimasto a testimonianza il campanile del ‘300 che affiora quasi al centro del lago di Resia e che costituisce una attrattiva turistica ben nota; l’abitato venne poi ricostruito più a monte dopo le alterne vicende che videro i lavori della diga iniziare nel 1939, ma a causa della guerra furono interrotti e, una volta ripresi, terminarono nel 1950.

    Non sono previsti lavori di modifica sostanziale delle opere. Sono in corso la procedura per la razionalizzazione della strumentazione piezometrica presente e lavori di manutenzione straordinaria della galleria di derivazione. Vengono regolarmente eseguiti i lavori di manutenzione ordinaria, anche in ottemperanza alle prescrizioni dettate nel corso delle visite periodiche di vigilanza effettuate dall’Ufficio tecnico dighe di Venezia.

    È in corso di approvazione il progetto di gestione dell’invaso, che riguarda i sedimenti che si accumulano nel lago con il trascorrere degli anni, al fine di scongiurare le possibili ostruzioni degli scarichi o dell’opera di presa della derivazione.

    Data aggiornamento: 05/01/2022

    Galleria Fotografica

    <p>Calice</p>
    <p>Calici dalla diga</p>
    <p>Calici e diga</p>
    <p>Coronamento</p>
    <p>Curon Venosta, campanile</p>
    <p>Curon Venosta, campanile</p>
    <p>Scarico di alleggerimento</p>
    <p>Paramento di monte</p>
    <p>Paramento di valle</p>
    <p>Vista della diga dalla casa di guardia</p>
    Galleria fotografica

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    Elementi principali della diga

    (1) Altezza della diga: è la differenza tra la quota del piano di coronamento e quella del punto più depresso dei paramenti.

    (2) Quota di massimo invaso: è la quota massima a cui può giungere il livello dell'acqua dell'invaso ove si verifichi il più gravoso evento di piena previsto, escluso la sopraelevazione da moto ondoso.

    (3) Quota massima di regolazione: è la quota del livello d'acqua al quale ha inizio, automaticamente, lo sfioro degli appositi dispositivi.

    (4) Altezza di massima ritenuta: è il dislivello tra la quota di massimo invaso e quella del punto più depresso dell'alveo naturale in corrispondenza del parametro di monte.

    (5) Franco: Dislivello tra la quota del piano di coronamento e quella di massimo invaso.

    (6) Franco netto: dislivello tra la quota del piano di coronamento e quella di massimo invaso, aggiunta a questa la semiampiezza della massima onda prevedibile nel serbatoio.

    (7) Volume totale di invaso: capacità del serbatoio compresa tra la quota di massimo invaso e la quota minima di fondazione; per le traverse fluviali è il volume compreso tra il profilo di rigurgito più elevato, indotto dalla traversa, ed il profilo di magra del corso d'acqua sbarrato.

    (8) Volume utile di regolazione: quello compreso fra la quota massima di regolazione e la quota minima del livello d'acqua alla quale può essere derivata, per l'utilizzazione prevista, l'acqua invasata.

    (9) Volume di laminazione: quello compreso fra la quota di massimo invaso e la quota massima di regolazione ovvero, per i serbatoi specifici per laminazione delle piene, tra la quota di massimo invaso e la quota della soglia inferiore dei dispositivi di scarico.

    (10) Volume di invaso: Il volume d'invaso è pari alla capacità del serbatoio compreso tra la quota più elevata delle soglie sfioranti degli scarichi o della sommità delle eventuali paratoie e la quota del punto più depresso del paramento di monte.