Diga del Menta (Reggio Calabria)
La diga del Menta, in rockfill con manto impermeabile di tenuta, sorge sull’Aspromonte a 1.400 m di quota. Le acque sono utilizzate per l’approvvigionamento potabile della città metropolitana di Reggio Calabria; lo schema prevede anche l’utilizzo idroelettrico a monte dell’adduzione potabile.
Inquadramento
La diga, nel Comune di Roccaforte del Greco (RC), sbarra il Torrente Menta, poco a monte della confluenza nell’Amendolea. La derivazione alimenta l’adduzione potabile per la Città di Reggio Calabria; è in via di completamento l’utilizzo idroelettrico che consentirà di sfruttare un salto di oltre 1.000 m prima dell’uso potabile. L’impianto è gestito da Sorical S.p.A.
Geologia
Formazioni metamorfiche costituite da micascisti e paragneiss con lenti di quarziti sericitiche.
Caratteristiche
Diga in rockfill con manto di tenuta in conglomerato bituminoso. Altezza: 86,85 m, volume totale di invaso: 18 Mm3, quota di coronamento: 1.431,75 m s.l.m.
La parte centrale della diga è costituita da tout venant di cava, a monte sono state previste due zone di cui la più interna è costituita da misto di cava, mentre la seconda, sottostante al manto, è costituita da un misto granulare di sabbia e ghiaia. A valle il rilevato è completato mediante una zona di protezione costituita da roccia frantumata poggiante al piede di valle su una scogliera. Le pendenze di entrambi paramenti sono di 1/1,8, il paramento di valle è interrotto da tre banche orizzontali. La tenuta idraulica è assicurata dal manto multistrato in conglomerato bituminoso.
Lo strato drenante del manto è suddiviso in sette campi innestati al piede di monte nel cunicolo longitudinale di ispezione e raccolta drenaggi. Su tutta l’impronta c’è uno strato di materiale sabbioso con funzione di filtro nei riguardi di eventuali moti di filtrazione provenienti dall’invaso. La zona di imposta è caratterizzata da due speroni asimmetrici: quello di destra termina in una sella, sbarrata con un’opera di ritenuta analoga a quella principale e impermeabilizzato superficialmente con estensione del manto bituminoso della diga.
Il bacino imbrifero sotteso dalla diga è 13,3 Km2, a questo sono allacciati i bacini limitrofi pari a 22,45 Km2.
Opere di scarico
Scarico di superficie:
In spalla destra, a soglia libera a quota 1.424,50 m s.l.m., lunga 60 m; il canale di scarico, lungo 272,42 m, termina con un salto di sci. Portata: 219 m3/s.
Scarico di fondo:
Galleria circolare in calcestruzzo di diametro 4,30 m, lunga 489 m, intercettata da due paratoie piane a strisciamento di dimensioni 1,70 x 2,20 m; soglia d'imbocco a quota 1.370 m s.l.m. posta alla sommità di un torrino. Portata: 120 m3/s.
Strumentazione di controllo
Spostamenti: Triangolazione ottica di 16 mire disposte su coronamento, banchine e scarico di superficie
Deformazioni: 17 inclinometri monoassiali, 6 inclinometri biassiali
Pressioni: 15 piezometri EPN e 6 Casagrande nel rilevato; 17 piezometri a tubo aperto nel tappeto drenante
Rete microsismica
Perdite: 7 punti di misura dei campi drenanti, più 2 totalizzatori
Temperatura: 2 termometri aria e acqua
Lavori
I lavori di costruzione, iniziati nel 1985 dalla Cassa per il Mezzogiorno, sono stati ultimati nel 2000 dopo il trasferimento del progetto nelle competenze della Regione Calabria.
La diga ha da poco ultimato gli invasi sperimentali previsti; il collaudo tecnico-funzionale è stato portato a termine ad aprile 2021.
Data aggiornamento: 05/01/2022