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Direzione generale per le dighe
e le infrastrutture idriche

Dipartimento per le opere pubbliche, le politiche abitative
e urbane, le infrastrutture idriche e le risorse umane e strumentali
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  • Piani e Programmi

    Pianificazione e programmazione degli interventi sulle infrastrutture idriche

  • Diga di Ponte Cola (Brescia)

    Situata nel comune di Gargnano (BS), la diga di Ponte Cola sbarra le acque del torrente Toscolano, immissario del lago di Garda, creando il lago di Valvestino, chiamato come l’omonima valle. Lo sbarramento è un imponente struttura in calcestruzzo “a cupola” realizzata nel biennio 1960 – 1962 che, grazie ai suoi 122 metri di altezza e al suo sviluppo di 282,45 metri al coronamento, crea un invaso di 52 milioni di metri cubi d’acqua utilizzato per la produzione di energia elettrica.

    diga di ponte cola

    Inquadramento


    La diga di Ponte Cola è situata all’interno del parco Alto Garda, nella Foresta gardesana occidentale, luogo importante ai fini turistici.

    Fino alla prima guerra mondiale la Valvestino apparteneva all’Impero Austriaco e dove oggi è presente il lago vi era la frontiera. Il confine era collocato proprio nella parte settentrionale dell’attuale bacino, in località Lignago. Quando il livello del lago è inferiore ai 468 m s.l.m. emergono i resti dell’ex dogana cantoniera austro-ungarica, costruita nel XIX secolo, che serviva a controllare il passaggio delle merci tra i due territori.

    Lo sbarramento è raggiungibile percorrendo la Strada Provinciale n. 9 che da Gargnano risale la Valvestino e che costeggia la sponda orientale del lago di Valvestino.

    Geologia


    Lo sbarramento è stato costruito in una formazione rocciosa di dolomite del Trias Superiore; lo spessore e la profondità della formazione dolomitica risultano maggiori in sponda destra. In corrispondenza della fondazione della diga è stato realizzato uno schermo di impermeabilizzazione con iniezioni cementizie spinte oltre i 60 m di profondità.

    Caratteristiche


    La diga è in calcestruzzo ed ha una forma ad arco a doppia curvatura (cupola). In fondazione è dotata di una massiccia e continua sottostruttura (tampone) che si incastra profondamente nella roccia e presenta una larghezza di quasi 24 m e un’altezza di 26 m.

    Lo sbarramento, costituito da 21 conci, è alto 122 m (quota coronamento 505 m s.l.m.), presenta uno sviluppo al coronamento di 286,27 m ed ha un volume di 239.300 m3.

    Il progetto è datato 10 luglio 1959; l’opera è stata costruita in soli due anni: tra il 1° luglio 1960 e il 3 ottobre 1962. Il certificato di collaudo è datato 10 giugno 1963.

    Opere di scarico


    La diga è caratterizzata dalle seguenti opere di scarico:

    Scarico di superficie: situato in sponda destra del lago, fuori dal corpo diga. È costituito da un manufatto in cemento armato nel quale sono ricavate due luci munite di paratoie piane di 4.00 x 4.00 m, con ciglio tracimabile a quota 503.00 m s.l.m. e con soglia d'imbocco a quota 499.00 m s.l.m.

    Scarico di mezzo fondo: ha la soglia d'imbocco in sponda destra a quota 430.00 m s.l.m. seguita da una galleria a sezione circolare ø 2500 a tracciato curvilineo, intercettata da due paratoie piane in serie da 1.60 x 2.30 m;

    Scarico di fondo: la soglia d'imbocco è ubicata in sponda destra a quota 392.50 m s.l.m. ed è seguita da una galleria a sezione circolare ø 2000 a tracciato curvilineo intercettata da due paratoie piane in serie da 1.40 x 2.00;

    Scarico di esaurimento: è ricavato nella fondazione dell'elemento 9 con asse d'imbocco a quota 390.30 m s.l.m.; è costituito da due elementi di tubazione metallica ø 800.

    La portata complessivamente esitabile dagli scarichi è pari a 346 m3/s (con livello del lago a 504,00 m s.l.m.).

    Opere di derivazione


    Il lago di Valvestino alimenta l’impianto idroelettrico di Gargnano (BS), ubicato sulla sponda sinistra del Lago di Garda. Le relative opere idrauliche attraversano i comuni di Tremosine, Toscolano Maderno e Gargnano.

    La centrale idroelettrica di Gargnano è totalmente realizzata in caverna; esternamente sono visibili solo i trasformatori e la stazione elettrica.

    Il collegamento tra il serbatoio e la centrale avviene mediante una galleria di derivazione lunga 5247 m con un diametro di 4,20 m realizzata in calcestruzzo, protetta idraulicamente da un pozzo piezometrico situato nel paese di Muslone.

    La galleria di derivazione termina con una valvola a farfalla dal diametro di 3 m, che protegge la condotta forzata metallica lunga 547 metri, inserita in una galleria in roccia fino all’ingresso in centrale.

    Lavori


    Nel 2017 sono stati ultimati i lavori di ammodernamento dell’impianto di movimentazione degli scarichi di fondo e mezzo fondo.

    Data aggiornamento: 05/01/2022

    Galleria Fotografica

    <p>Vista aerea<br>(fonte: Enel Green Power Italia S.r.l.)</p>
    <p>Vista aerea<br>(fonte: Enel Green Power Italia S.r.l.)</p>
    <p>Vista aerea<br>(fonte: Enel Green Power Italia S.r.l.)</p>
    <p>Panoramica dalla sponda destra<br>(fonte: Enel Green Power Italia S.r.l.)</p>
    <p>Ex dogana cantoniera austro-ungarica<br>(fonte: Enel Green Power Italia S.r.l.)</p>
    <p>Ex dogana cantoniera austro-ungarica<br>(fonte: Enel Green Power Italia S.r.l.)</p>
    <p>Ex dogana cantoniera austro-ungarica<br>(fonte: Enel Green Power Italia S.r.l.)</p>
    <p>Vista aerea del lago<br>(fonte: Enel Green Power Italia S.r.l.)</p>
    <p>Vista aerea del lago<br>(fonte: Enel Green Power Italia S.r.l.)</p>
    <p>Vista aerea della diga<br>(fonte: Enel Green Power Italia S.r.l.)</p>
    <p>Paramento di valle dalla spalla destra<br>(fonte: Enel Green Power Italia S.r.l.)</p>
    <p>Paramento di valle dalla spalla sinistra<br>(fonte: Enel Green Power Italia S.r.l.)</p>
    Galleria fotografica

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    Elementi principali della diga

    (1) Altezza della diga: è la differenza tra la quota del piano di coronamento e quella del punto più depresso dei paramenti.

    (2) Quota di massimo invaso: è la quota massima a cui può giungere il livello dell'acqua dell'invaso ove si verifichi il più gravoso evento di piena previsto, escluso la sopraelevazione da moto ondoso.

    (3) Quota massima di regolazione: è la quota del livello d'acqua al quale ha inizio, automaticamente, lo sfioro degli appositi dispositivi.

    (4) Altezza di massima ritenuta: è il dislivello tra la quota di massimo invaso e quella del punto più depresso dell'alveo naturale in corrispondenza del parametro di monte.

    (5) Franco: Dislivello tra la quota del piano di coronamento e quella di massimo invaso.

    (6) Franco netto: dislivello tra la quota del piano di coronamento e quella di massimo invaso, aggiunta a questa la semiampiezza della massima onda prevedibile nel serbatoio.

    (7) Volume totale di invaso: capacità del serbatoio compresa tra la quota di massimo invaso e la quota minima di fondazione; per le traverse fluviali è il volume compreso tra il profilo di rigurgito più elevato, indotto dalla traversa, ed il profilo di magra del corso d'acqua sbarrato.

    (8) Volume utile di regolazione: quello compreso fra la quota massima di regolazione e la quota minima del livello d'acqua alla quale può essere derivata, per l'utilizzazione prevista, l'acqua invasata.

    (9) Volume di laminazione: quello compreso fra la quota di massimo invaso e la quota massima di regolazione ovvero, per i serbatoi specifici per laminazione delle piene, tra la quota di massimo invaso e la quota della soglia inferiore dei dispositivi di scarico.

    (10) Volume di invaso: Il volume d'invaso è pari alla capacità del serbatoio compreso tra la quota più elevata delle soglie sfioranti degli scarichi o della sommità delle eventuali paratoie e la quota del punto più depresso del paramento di monte.