Diga Don Sturzo (Enna)
La diga, dedicata al sacerdote e grande statista siciliano Don Luigi Sturzo, è a scopo prevalentemente irriguo e ubicata al confine tra la Provincia di Enna e Catania, a cavallo dei territori comunali di Aidone (EN) e Ramacca (CT). Lo sbarramento intercetta i deflussi del fiume Gornalunga, con un bacino imbrifero diretto di 170,6 km2, e quelli derivabili dal fiume Dittaino, con un bacino allacciato di ulteriori 286,9 km2, determinando il Lago di Ogliastro.
Inquadramento
L’area dell’invaso, di un certo interesse naturalistico, alberata e in parte coltivata, è oggetto di un provvedimento dell'Unione Europea che ha dichiarato il lago "Ogliastro-Don Sturzo" Sito di interesse Comunitario (S.I.C.) e pertanto si trova nell’elenco dei siti di importanza comunitaria per la regione biogeografica mediterranea. Due anni dopo la realizzazione dell’invaso, nel 1974, venne applicata su una stele a bordo lago un grande pannello di maiolica policroma, dello scultore ceramista Andrea Parini, intitolato "Mosè salvato dalle acque". Il pannello, visto da sinistra a destra, rappresenta in tre parti la terra incolta dell'era primitiva, un bimbo (Mosè) salvato dalle acque e i frutti della terra coltivata ed irrigata, accostati a riquadri geometrici.
Geologia
Lo sbarramento è impostato sulla formazione di argille-marnose del Tortoniano (parte alta del Miocene), che presentano intercalazioni arenacee lenticolari. Sulle sponde affiorano materiali argillosi e marnosi rimaneggiati.
Caratteristiche
Il corpo diga, di 48 m di altezza, è del tipo in terra zonata con nucleo di tenuta nel fianco di monte. Il nucleo è costituito di materiale sabbioso-argilloso-limoso compattato e prosegue in fondazione con un taglione, spinto per alcuni metri nella formazione argillosa di base. Il paramento di monte è realizzato in pietrame disposto a ricoprire il nucleo, questo preventivamente protetto da uno strato di sabbia e uno di ghiaia che fungono da filtro. A valle è presente un contronucleo in materiale semipermeabile, a sua volta ricoperto da un rinfianco di pietrame di caratteristiche simili a quello di monte. Una strada di coronamento larga 9 m percorre la sommità della diga per 830 m.
Opere di scarico
Scarico di superficie:
è costituito da una coppia di sfioratori dalla forma a calice del diametro di
26,90 m, dall’aspetto peculiare a causa della loro sopraelevazione, resasi
necessaria per il sovralzo del corpo diga. I due sfioratori convogliano la
portata in un unico condotto fino ad un massimo di 860 m3/s.
Scarico di fondo:
ubicato in sponda destra ha un imbocco con diametro di 5,25 m e, opportunamente
regolato da una coppia di paratoie piane, ha la capacità di convogliare un
massimo di 425 m3/s fino alla vasca di dissipazione.
La portata che può essere
rilasciata dai due calici e dallo scarico di fondo è complessivamente di 1.285
m3/s e pertanto, considerato l’effetto di laminazione dell’invaso
(cioè dell’acqua aggiuntiva nel serbatoio quando il livello oltrepassa la
soglia sfiorante), la diga può consentire lo smaltimento della piena millenaria
valutata in 1.650 m3/s.
Opere di derivazione
La derivazione delle acque dal lago avviene attraverso il tratto in pressione della galleria dello scarico di fondo mediante l’innesto di una tubazione metallica anch’essa munita di valvole di intercettazione e regolazione per una portata massima di 7 m3/s.
Lavori
Lo sbarramento fu costruito in due fasi. Fu inizialmente concepita per regolare, a scopo prevalentemente irriguo, gli afflussi del bacino direttamente sotteso, per un volume di 62 milioni di m3 e realizzata nel periodo 1961-1965. Successivamente, nel periodo 1969-1973, venne realizzato il sovralzo di circa 8,5 m per aumentarne la capacità e accogliere i contributi del bacino allacciato del fiume Dittaino per un volume complessivo di 110 milioni di m3. Il collaudo tecnico funzionale è stato ultimato nel 2014.
Data aggiornamento: 05/01/2022