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Direzione generale per le dighe
e le infrastrutture idriche

Dipartimento per le opere pubbliche, le politiche abitative
e urbane, le infrastrutture idriche e le risorse umane e strumentali
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  • Piani e Programmi

    Pianificazione e programmazione degli interventi sulle infrastrutture idriche

  • Diga di Cecita (Cosenza)

    La diga ad arco gravità di Cecita, nel cuore della Sila Grande, è stata realizzata fra il 1955 e il 1956 e forma il più grande invaso della Calabria. È utilizzata per la produzione idroelettrica nelle due centrali di Mucone I e II salto.

    diga di cecita

    Inquadramento


    La diga, nel Comune di Celico (CS) invasa le acque del torrente Mucone (bacino del Crati) e le fluenze provenienti dalla centrale di Vaccarizzo a valle della diga di Ariamacina. Il serbatoio di Cecita alimenta le due centrali a cascata di Mucone I e II salto per produzione idroelettrica. L’impianto è gestito da Enel Green Power.

    Geologia


    Formazione di imposta costituita da roccia granitica abbastanza integra, non eccessivamente e profondamente fratturata.

    Caratteristiche


    Diga ad arco gravità a doppia curvatura in calcestruzzo. Altezza: 50 m, volume totale di invaso: 121 Mm³, quota di coronamento: 1.145 m s.l.m. 

    Struttura perfettamente simmetrica rispetto al piano di mezzeria e spessore variabile sia con l'altezza sia, per elementi orizzontali, dalla chiave verso l'imposta; è appoggiata, tramite giunto perimetrale, su un pulvino di fondazione che ha lo scopo di ripartire gli sforzi sulla roccia di fondazione. 

    È suddivisa in 15 elementi verticali mediante 14 giunti di costruzione radiali. Nel corpo diga sono ricavati un cunicolo di ispezione perimetrale e un cunicolo trasversale con parte della strumentazione di misura e controllo. 

    Diaframma di tenuta costituito da duplice velo di fori di iniezioni da spalla a spalla,  più un terzo velo nella parte centrale. 

    Il bacino imbrifero si estende sull’altopiano silano interessando formazioni granitoidi più o meno alterate. La copertura vegetale è costituita, sulle pendici dei rilievi, da boschi di conifere e faggi, mentre nelle zone sub pianeggianti ampie aree sono destinate a coltivazioni. Le acque del bacino allacciato del fiume Neto affluiscono nel serbatoio di Cecita dallo scarico della centrale idroelettrica di Vaccarizzo, a valle del lago di Ariamacina. 

    Opere di scarico


    Scarico di superficie in sponda destra, costituito da due soglie affiancate che si immettono in un'unica galleria lunga circa 175 m. Ciascuna soglia è sormontata da una paratoia a settore cilindrico con ventola superiore abbattibile. Quota soglia: 1139,20 m s.l.m., luce netta di ciascuna paratoia: 10,00 m, ritenuta totale delle paratoie: 3,05 m. Portata: 380 m³/s. 

    Scarico di alleggerimento costituito da una galleria a sezione circolare, della lunghezza di circa 170 m in sponda sinistra, intercettata da due paratoie piane (quota soglia 1125,30 m s.l.m.). 

    Scarico di fondo costituito da una galleria a sezione circolare della lunghezza di 184,80 m in sponda sinistra, intercettata da due paratoie piane (quota soglia 1101,00 m s.l.m.). Portata: 53 m3/s. Portata: 70 m3/s. 

    Scarico di esaurimento costituito da un tubo metallico di diametro 1,20 m che attraversa il pulvino di fondazione.  

    Tempo di vuotamento di 386 ore e 30 minuti, senza tener conto dell’afflusso al serbatoio. Considerando una portata affluente al serbatoio di circa 3,6 m3/s, il tempo di vuotamento risulta di poco superiore a 16 giorni. 

    Strumentazione di controllo


    • Spostamenti: 16 teledilatometri a cavallo dei giunti e sulle spalle, 2 clinometri a bolla in fondazione, 2 slittometri in fondazione, 1 collimatore ottico sul coronamento 
    • Deformazioni: 1 pendolo diritto nel corpo diga, 2 estensimetri a tripla base sulle spalle 
    • Sottopressioni: 4 piezometri in sottofondazione 
    • Perdite: 4 punti di misura 
    • Temperatura: 2 termometri aria e acqua, 12 elettrotermometri nel calcestruzzo 

    Lavori


    I lavori di costruzione sono stati completati nell’arco di due anni fra il 1955 e il 1956. Successivamente le strutture hanno avuto bisogno solo di interventi di manutenzione ordinaria. 

    Sono in via di realizzazione interventi di adeguamento sismico per le opere di scarico e per la casa di guardia.

    Data aggiornamento: 05/01/2022

    Galleria Fotografica

    <p>Paramento di monte</p>
    <p>Paramento di valle</p>
    <p>Vista dalla spalla destra</p>
    <p>Vista dalla spalla sinistra</p>
    <p>Scarico di superificie</p>
    <p>Foto storica - Costruzione per conci</p>
    <p>Foto storica - Getto conci ed impianti</p>
    <p>Foto storica - Curvatura volta</p>
    <p>Foto storica - coronamento</p>
    Galleria fotografica

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    Elementi principali della diga

    (1) Altezza della diga: è la differenza tra la quota del piano di coronamento e quella del punto più depresso dei paramenti.

    (2) Quota di massimo invaso: è la quota massima a cui può giungere il livello dell'acqua dell'invaso ove si verifichi il più gravoso evento di piena previsto, escluso la sopraelevazione da moto ondoso.

    (3) Quota massima di regolazione: è la quota del livello d'acqua al quale ha inizio, automaticamente, lo sfioro degli appositi dispositivi.

    (4) Altezza di massima ritenuta: è il dislivello tra la quota di massimo invaso e quella del punto più depresso dell'alveo naturale in corrispondenza del parametro di monte.

    (5) Franco: Dislivello tra la quota del piano di coronamento e quella di massimo invaso.

    (6) Franco netto: dislivello tra la quota del piano di coronamento e quella di massimo invaso, aggiunta a questa la semiampiezza della massima onda prevedibile nel serbatoio.

    (7) Volume totale di invaso: capacità del serbatoio compresa tra la quota di massimo invaso e la quota minima di fondazione; per le traverse fluviali è il volume compreso tra il profilo di rigurgito più elevato, indotto dalla traversa, ed il profilo di magra del corso d'acqua sbarrato.

    (8) Volume utile di regolazione: quello compreso fra la quota massima di regolazione e la quota minima del livello d'acqua alla quale può essere derivata, per l'utilizzazione prevista, l'acqua invasata.

    (9) Volume di laminazione: quello compreso fra la quota di massimo invaso e la quota massima di regolazione ovvero, per i serbatoi specifici per laminazione delle piene, tra la quota di massimo invaso e la quota della soglia inferiore dei dispositivi di scarico.

    (10) Volume di invaso: Il volume d'invaso è pari alla capacità del serbatoio compreso tra la quota più elevata delle soglie sfioranti degli scarichi o della sommità delle eventuali paratoie e la quota del punto più depresso del paramento di monte.