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Direzione generale per le dighe
e le infrastrutture idriche

Dipartimento per le opere pubbliche, le politiche abitative
e urbane, le infrastrutture idriche e le risorse umane e strumentali
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  • Piani e Programmi

    Pianificazione e programmazione degli interventi sulle infrastrutture idriche

  • La nostra storia

    Lo sviluppo della costruzione delle dighe in Italia ha inizio a partire dai primi anni del 900 ed impose al legislatore la necessità di definire specifiche norme. È del 1921 il primo regolamento e la prima norma tecnica. Il legislatore pose la sua attenzione sulla fase della progettazione e della costruzione, affidando alle strutture periferiche del Ministero dei Lavori Pubblici (Uffici del Genio Civile) il compito del controllo.

    Dal 1 dicembre 1923 agli anni '80


    Dopo il disastro provocato dal crollo della diga del Gleno (1 dicembre 1923, Val di Scalve in provincia di Bergamo), il legislatore riconobbe la necessità del controllo anche dell'esercizio e affiancò una struttura centrale presso il Consiglio superiore dei LL. PP. in grado di "fornire con uniformità di criterio efficaci istruzioni riguardo alla soluzione dei principali problemi che possono presentarsi in corso d'opera o nell'esercizio". Altro compito essenziale dello speciale reparto istituito fu quello di "tenere perfettamente aggiornata la posizione di tutte le dighe eseguite o in costruzione, registrandone ogni particolarità di tipo, di costruzione, di collaudo, ecc." .

    Il gruppo di tecnici ha operato con continuità fin dal 1925; successivamente fu attribuito il nome di Servizio Dighe.

    Il decentramento amministrativo avviato fin dalla metà degli anni '70 ha avuto come conseguenza una serie di trasformazioni nel modello di supervisione governativa voluto nel 1925, gli Uffici del Genio Civile sono stati trasferiti alle Regioni, mentre la competenza in materia di dighe è rimasta allo Stato.

    Dal 1989 ad oggi


    Con la legge quadro della Difesa del Suolo del 1989 si è definita la competenza tra lo Stato e le Regioni in materia di dighe; il Servizio Dighe insieme agli altri Servizi Tecnici Nazionali è stato trasferito alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e chiamato Servizio Nazionale Dighe. Il modello di supervisione governativo è stato profondamente modificato; alla struttura centrale di controllo sono stati affiancati 9 Uffici tecnici per le dighe sul territorio.

    Recenti modifiche all’organizzazione dello Stato hanno dato luogo alla progressiva trasformazione del Servizio Nazionale Dighe, in un primo tempo nel Registro Italiano Dighe (R.I.D.), Ente Pubblico non economico vigilato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e successivamente nella Direzione Generale per le Dighe e le Infrastrutture idriche ed elettriche, oggi Direzione Generale per le Dighe e le Infrastrutture idriche,  dello stesso Ministero. La Direzione Generale è stata infatti istituita ai sensi del  D.P.R. 19.11.2007, n.254 “Regolamento concernente le disposizioni di organizzazione del Ministero delle Infrastrutture”, a seguito della soppressione del Registro Italiano Dighe e del relativo trasferimento dei compiti e delle attribuzioni dell’ Ente soppresso al Ministero delle Infrastrutture, ai sensi dell’ art.2 - comma 170 e sgg. della L.286 del 24.11.2006.

    I compiti della Direzione Generale attengono, fra l'altro, anche agli aspetti ambientali e di sicurezza idraulica derivanti dalla gestione del sistema costituito dall'invaso, dal relativo sbarramento e da tutte le opere complementari e accessorie, nonché la vigilanza sulle opere di derivazione e di adduzione all'utilizzazione, comprese le condotte forzate.

    Data aggiornamento: 05/01/2022