Diga di Trepidò (Cosenza)
La diga di Trepidò è stata realizzata alla fine degli anni ’20 nell’altopiano della Sila e forma il lago Ampollino che è il serbatoio principale dell’asta del Neto per la produzione idroelettrica nelle centrali di Orichella, Timpagrande e Calusia.
Inquadramento
La diga, nel Comune di S. Giovanni in Fiore (CS) invasa le acque del Fiume Ampollino (bacino del Neto) ed è l’invaso principale del sistema che raccorda i laghi Arvo e Savuto che insieme alle sottostanti dighe di Orichella e Migliarite alimentano le centrali idroelettriche di Orichella, Timpagrande e Calusia.
L’impianto è gestito da A2A SpA
Geologia
Terreni della sezione di sbarramento costituiti da roccia granitica discretamente compatta, con banchi di roccia scistosa nella zona della spalla sinistra. Il taglione del muro d’ala in sponda sinistra è stato approfondito fino a circa 15 m.
Caratteristiche
Diga in muratura di pietrame granitico a gravità ordinaria a pianta arcuata. Altezza: 32,50 m, volume totale di invaso: 67 Mm3, quota di coronamento: 1.274,10 m s.l.m.
Sezione trasversale con profilo teorico triangolare; l’estremità di sinistra termina con un pilone in calcestruzzo cementizio da cui si diparte, ortogonalmente alla diga, un muro d’ala di calcestruzzo cementizio.
La diga è sezionata con cinque giunti di dilatazione. Sistema di drenaggio del paramento di monte costituito da una serie di tubi subverticali in blocchetti di calcestruzzo poroso, compresi tra una galleria superiore di ispezione ed un cunicolo inferiore di raccolta che sbocca in sponda sinistra a valle diga attraverso due gallerie trasversali.
Il bacino imbrifero si estende sull’altopiano silano e interessa formazioni granitiche più o meno alterate. La copertura vegetale è costituita, sulle pendici dei rilievi, da boschi di conifere e faggi; nelle zone sub-pianeggianti vaste aree sono coltivate.
Nel bacino affluiscono le acque del lago Arvo, grazie a una galleria di derivazione di circa 6,5 Km e quelle del lago del Savuto mediante pompaggio dalla centrale di Poverella. Le acque alimentano le centrali a cascata di Orichella, Timpagrande e Calusia.
Opere di scarico
Scarico di superficie:
Costituito da una luce presidiata da una paratoia a settore con mantello di legno, contrappesata con comando manuale e automatico a galleggiante, di luce pari a 16 m e altezza 2,75 m; la soglia fissa è a quota 1.268,25 m s.l.m. Portata: 144 m3/s.
Scarico di alleggerimento:
In sponda destra: costituito da un tronco di galleria in calcestruzzo con soglia a quota 1.247,00 m s.l.m. presidiato una paratoia piana 2,20x2,20 m e valvola a farfalla DN 2000 mm allo sbocco. Portata: 51,70 m3/s.
Scarico di fondo:
Nel corpo diga: tubazione in lamiera di acciaio di diametro 2,00-1,60 m, con soglia di imbocco a quota 1.245,00 m s.l.m., intercettata da una paratoia piana 2x2 m e valvola a farfalla DN 1500 mm allo sbocco. Portata: 27,45 m3/s.
Strumentazione di controllo
Spostamenti: 4 dilatometri a cavallo dei giunti, 1 collimatore ottico sul coronamento
Deformazioni: 2 pendoli rovesci nel corpo diga, 1 estensimetro a tripla base in fondazione
Sottopressioni: 4 piezometri a ventaglio nella sezione di mezzeria
Perdite: 8 punti di misura
Temperatura: 2 termometri aria e acqua, 3 nel calcestruzzo
Lavori
I lavori di costruzione sono stati completati in quattro anni fra il 1923 e il 1927. Nel corso degli anni sono state effettuate manutenzioni e adeguamenti secondari. Sono in fase avanzata di progettazione interventi di adeguamento sismico.
Data aggiornamento: 05/01/2022